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Adottiamo un giardinetto

Gerenzano 17 novembre 2013 - Questa primavera una signora di Gerenzano mi scrisse questa mail: "Cari amici di Gerenzanoforum, stufa di vedere inesorabilmente vuote le fioriere in piazza XXV Aprile, ho deciso di "adottarle tutte".

Le begonie che vedete ora nelle fioriere le ho piantate personalmente con la modica spesa di 35 euro. La mia speranza è di non rivederle a primavera dell'anno prossimo ancora abbandonate.
Lettera firmata". Erano allegate due fotografie delle fioriere.

Vorrei informarvi che il comune di Gerenzano ha emesso un "Bando pubblico per la soponsorizzazione di aree a verde pubblico. Il suo effetto è già evidente alla rotonda  via Risorgimento, via per Uboldo e da altre parti. Però è ancora un piccolo sforzo rispetto alla quantità di verde pubblico da valorizzare.

Vi allego il bando pubblico con la speranza che non solo alcune ditte, ma anche i privati incomincino ad "adottare" il parchetto sotto casa. http://www.comunegerenzano.it/public/Bando%20Sponsorizzazione%20aree%20verdi%2009-2013.pdf

Proviamoci, oltre a risparmiare dei soldi di tutti che si potrebbero destinare a qualcosa di più urgente e utile, saremo gratificati nel vedere finalmente un angolo di verde pubblico sotto casa ben curato.

Pier Angelo Gianni

 

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Sample photo....Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità.

Martha Medeiros

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Sample photoErri De Luca: Onore ai poeti che aiutano a vivere -Tratto da “Il Mattino”, 13 settembre 2002

Quando c’è poco tempo e bussano alla porta, battono la città con artiglieria, quando brucia, quando sei solo in un letto d’ospedale, quando arrivi troppo tardi, quando ti mancano le parole e il fiato è corto, allora la poesia, una, prende il tuo posto, prende la tua mano che non ci arriva: e arriva.

Negli assedi, nelle prigioni, nelle cantine su pezzi di carta di fortuna si scrivono poesie. Il partigiano jugoslavo Ante Zemliar ne scriveva durante la guerra in montagna contro i nazifascisti. Le scriveva su quaderno. In sua assenza i compagni la trovarono e con la carta fecero sigarette. Non c’era molto per fumare e Ante sa che anche così le sue poesie hanno avuto respiro. Il partigiano Zemliar dopo la guerra vinta ha fatto cinque anni di prigionia nella colonia penale di Tito, Goli Otok, isola nuda. Anche lì scriveva poesie con un pezzetto di carbone nell’unghia su pezzi di cartone, di nascosto. Nel ghetto di Lotz nel 1943 Isaia Spiegel scriveva nel suo yiddish braccato: "Il mio corpo è un pane/calato in un calice di sangue"

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