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La corona dell'avvento

Cari amici di Gerenzanoforum,
Alcuni giorni fa  un amico del forum “Così è la vita” di IBF mi ha chiesto di parlare delle usanze natalizie del paese in cui abito, in Sud Tirolo.

Qui, secondo la tradizione mitteleuropea, si inizia già da domani ad attendere il Natale, con la prima domenica di Avvento e ogni padrona di casa provvede a  confezionarsi una “Adventskranz”: una corona  intrecciata con rami di abete possibilmente argentato e agrifoglio e quattro candele  fissate, con filo di ferro sottilissimo di colore verde, dentro i rami.

La tradizione vuole che essa sia di forma circolare poiché il cerchio è, fin dall’antichità, un segno di eternità e unità. Come l’anello, che è tutto un continuo, la corona è anche segno di fedeltà: la fedeltà di Dio alle promesse. Quindi, la corona dell’Avvento deve mantenere la sua forma circolare e non diventare una qualsiasi composizione floreale, come si tende a fare oggigiorno, con quattro candele. La corona, che è un segno di regalità e vittoria, annuncia che il Bambino che si attende è il re che vince le tenebre con la sua luce.

 I rami sempreverdi dell’abete o del pino che ornano la corona sono i simboli della speranza e della vita che non finisce, eterna appunto.Questi rami richiamano anche l’entrata di Gesù in Gerusalemme, accolto come Re e Messia e salutato con l’agitare di rami. Ancora oggi la liturgia ambrosiana pone nell’Avvento, il racconto dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.

Per ornare la corona si usano nastri rossi o violetti: rosso o rosa, simbolo dell’amore di Gesù che diventa uomo; violetto, segno della penitenza e della conversione per prepararsi alla sua venuta.

Data la sua origine, la “Adventskranz” ha una funzione soprattutto religiosa: annuncia l’avvicinarsi del Natale ai bambini, che devono prepararsi ad esso, suscitare la preghiera comune. Il consumismo moderno se ne è impadronito, ne ha predisposte di tutte le forme e con materiali diversi, ne ha fatto un motivo ornamentale natalizio che si trova non solo nelle case e nelle chiese, ma anche nei negozi, nelle piazze, durante i concerti, durante le feste.

Le quattro candele hanno un loro significato: la candela dei Profeti che si accende la prima domenica di Avvento, quella di Betlemme che viene accesa la seconda domenica, quella dei pastori che viene accesa la terza domenica e infine quella degli angeli che viene accesa l’ultima domenica, prima di Natale. 

Le candele vengono benedette con la famiglia raccolta in preghiera, accese una per settimana, ogni domenica, quando la famiglia è riunita. Di solito l’accensione è riservata al più piccolo, proprio perché questa tradizione è nata per preparare i bambini al Natale.

Durante la settimana si possono riaccendere le candele (una per la prima settimana, due per la seconda settimana….e così via, fino ad avere tanta luce con le  quattro candele accese) quando si mangia insieme, quando arriva un ospite. Accenderò una candela anche per te, caro Gianni, vedrò se metterti con la  candela dei pastori o con quella degli Angeli!

Un abbraccio , augurandovi buona attesa….

Maria Luisa                                27 Novembre 2004

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Cari amici di Gerenzano Forum, nella precedente lettera non  ho messo il significato delle quattro candele della “Adventskranz”: mi pareva che diventasse troppo lungo il discorso, ma ora mi accorgo che manca una parte importante della spiegazione ed è un peccato che non sappiate completamente il significato religioso della corona.

La prima candela , quella che si accende la prima domenica di Avvento, si chiama “Candela del Profeta”ed è la candela della speranza. Ci ricorda che molti secoli prima della nascita di Gesù ci furono uomini saggi, chiamati profeti, che predissero la sua venuta al mondo.

Un profeta di nome Michea predisse perfino che Gesù sarebbe nato a Betlemme.

La seconda candela, chiamata “Candela di Betlemme”: candela della chiamata universale alla salvezza; ci ricorda la piccola città in cui nacque il Salvatore.

La terza candela è chiamata la “Candela dei pastori”, candela della gioia, perché furono i pastori ad adorare il santo Bambino e a diffondere la lieta notizia.

La quarta candela è al “Candela degli Angeli” per onorare gli Angeli e la notizia che portarono agli uomini in quella notte meravigliosa.

Le candele vengono accese una per settimana, fino alla sera di Natale, mentre i bambini cantano armoniose melodie dell’Avvento.

Credo di aver fatto la maestra di religione, parlandovi a lungo della corona  …. dovevo spiegarvi in modo esauriente il significato della “Adventskranz”.

 Cari saluti,

Maria Luisa                                                28 Novembre 2004

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Cari lettori di Gerenzano Forum, La prima volta che ho ricevuto una corona di abete ho bruciato la tovaglia perché avevo dimenticato accesa la candela. In compenso tutta la casa profumava di resina.

Sono tradizioni tipicamente nordiche e sentite. Mi piacciono molto le tradizioni, ci si immerge per un breve periodo in un mondo fatto di colori, canti, suoni, ricordi d'infanzia, buoni propositi. Amore verso il prossimo.

Fiocchi rigorosamente rossi appesi alle porte, campanelle dorate alle finestre. Fili di minuscole lampadine attorno ai terrazzi e alle finestre che di notte, accese, sembrano tante lucciole e ti fanno sognare.

I giorni che precedono il Natale sono magici. Le vetrine fanno a gara ad esporre le ghirlande e le candele più festose. Lungo i portici giovani appartenenti all'Esercito della Salvezza intonano inni natalizi, e con le loro divise sempre uguali sembrano appartenere ad un altro mondo, e noi si lascia cadere qualche soldino nel grande calderone, e loro ringraziano con un inchino e continuano a suonare Tu scendi dalle Stelle...

Le commesse dei negozi infiocchettate e con abiti dorati ti invitano sorridenti ad acquistare i loro prodotti.

I mercatini, sotto la stazione o nelle vie del centro, espongono oggetti natalizi più disparati e ricordo di avere acquistato una volta un angioletto in porcellana di Sèvre che a guardarlo bene sembra piuttosto un putto malizioso. Amo questi momenti di preghiera, di raccoglimento, di riunioni familiari, di calore.

Comunque ora è tempo di allegria, e di Pace sulla Terra tra gli Uomini di Buona Volontà.

Cari saluti,

Letizia Teresa                           29 Novembre 2004