27April2024

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Anno 1946, a Gerenzano - L'alimentazione, Igiene e la sanità pubblica

Alimentazione I principali consumi sono dati dalle carni bovine suine e pollame.

Ci sono in Gerenzano quattro macelli per carne bovina, la macellazione dei suini avviene presso i singoli privati; esistono due refrigeranti, trascurabile il numero degli ovini macellati.

Il servizio di vigilanza igienica sugli alimenti è ottimo sia per l'opera degli agenti locali, che del vigile sanitario provinciale e del veterinario comunale. Scarso il consumo di pesce e delle carni equine. Si consuma molto frumento, granoturco, avena, riso, e grande è il consumo di ortaggi e dei farinacei. Da segnalarsi in consumo notevole di patate. Si adoperano in media annuale per ogni abitante Kg. 26,100 di carne. Se si aggiunge a questa media il consumo del pollame e dei conigli da valutarsi a circa tre Kg. per persona, si arriva al consumo massimo di Kg. 29,100. Si fa largo consumo di vino, la media annuale si aggira a circa quintali 1,35 a testa. Dati le attuali contingenze mi è impossibile dare tutti gli altri dati riguardanti le altre merci consumate. 

Igiene e sanità pubblica Già nel lontano 1633 abbiamo una prova di quanto i Gerenzanesi facevano per la loro salute e per la salubrità del borgo. La peste che allora infieriva nella Lombardia e mieteva ovunque vittime e in grande numero, non volle lasciare senza tracce il contado di Gerenzano. Il popolo allora stabilì di portare i colpiti in luogo separato, isolato nel mezzo dei boschi e la lasciarono in segno di perenne ricordo una croce: il lazzaretto di Gerenzano; per solerte cura il morbo potè essere domano in breve e vi furono solo tre vittime. Temendo potesse avvenire qualche annata di siccità si procedette alla costruzione di un vastissimo e profondo pozzo e per mantenere le carni in uno stato di conservazione si provvedè a raccogliere la neve in una specie di pozzo appositamente costruito (la conserva di Gerenzano, n.d.r.). Ora Gerenzano ha un acquedotto, molti pozzi, un canale per l'incanalamento della fognatura, purtroppo non sufficiente alla bisogna, e una fontana pubblica sita in piazza vent'un aprile.