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Un gerenzanese prigioniero in Africa Francese: Mascheroni Ettore

Su ebay ho trovato questa cartolina della Croce Rossa italiana spedita dal prigioniero di guerra Mascheroni Ettore alla famiglia Mascheroni in via Fagnani 5, Gerenzano, Varese, Italia.
La cartolina è stata spedita il 10 maggio 1944 dal campo numero 5 di Costantine, Algeria, Africa francese.

 

Si legge: Cari dopo un lungo tempo che non ricevo vostre nuove eccomi a voi con la mia ottima salute sperando pure la vostra da tutti.
Cari ne sarei molto lieto se da tante volte che vi ho scritto ne avete avuta qualcuna. Spero in bene.
Io sto bene baci cari a tutti. Vostro Ettore.

Mi immagino che l'arrivo di questa cartolina  con l’emblema della C.R.I.  abbia infuso nei famigliari la speranza che il loro congiunto fosse vivo. Certamente non avrà fugato i dubbi sullo stato di salute del prigioniero: speriamo non venga maltrattato, picchiato, abbia da mangiare, speriamo che torni presto a casa.

Voglio solo immaginare che il nostro soldato Masceroni Ettore sia tornato a casa dopo la guerra, che abbia incontrato la sua famiglia integra e che abbia ripreso la sua vita di sempre: matrimonio, lavoro, dei figli, qualche soddisfazione, una vecchiaia decorosa. Chi ha notizie del soldato Mascheroni Ettore?

CONTESTO STORICO

Quando si pensa alla guerra d'Africa, la mente corre subito alla battaglia di El Alamein come ultimo atto della presenza delle forze italiane in Nord-Africa. In realtà, pur considerando El Alamein un colpo mortale inferto alle forze italo-tedesche, la guerra nel Nord Africa si protrasse per altri sei mesi, durante i quali i nostri soldati furono impegnati in durissimi combattimenti sul fronte tunisino, combattendo contemporaneamente su due fronti, contro le forze inglesi dell'8a Armata britannica e contro quelle anglo-americane sbarcate in Nord Africa nel novembre del 1942.

Nel Maggio 1943 si conclude l'avventura coloniale in Africa. Con la perdita della Libia, la ritirata in Tunisia e la resa degli italo-tedeschi il 13 maggio 1943, inizia per 41000 militari italiani la lunga prigionia.
Gli alleati istituiscono ognuno per suo conto dei campi di concentramento per prigionieri di guerra per gli italo-tedeschi. Tra queste c'erano le forze francesi denominate France Libre che istituirono dei campi per prigionieri in Algeria, Tunisia e Marocco. Il Campo numero V si trovava a Costantine nell'entroterra algerino a circa 80 km dalla costa.

Ci sono pochissime notizie su questo campo, ma da quello che si riporta nel saggio di Franco Rinauro i prigionieri italiani passarono degli anni di lavoro coatto e di umiliazione come prigionieri di un esercito che non aveva consistenza giuridica e che di fatto non li aveva mai sconfitti.

Pier Angelo Gianni      21 Marzo 2013

PRIGIONIERO DI GUERRA FANTE MASCHERONI ETTORE: LA STORIA

Siamo partiti da una cartolina della Croce Rossa trovata su Ebay   e siamo finiti a ricostruire un pezzo di storia italiana in terra d'Africa.

Partiamo dall'inizio: il Prigioniero di guerra Mascheroni Ettore scrisse il 10 maggio 1944 dal campo di concentramento di Costantine in Algeria una cartolina  indirizzata ai suoi familiari. Molto probabilmente la cartolina non venne mai recapitata ai suoi parenti di Gerenzano e giacque sepolta in qualche magazzino militare per quasi settant'anni finché qualcuno  la trovò e la mise in vendita su Ebay. Girovagando in internet in cerca di cartoline la vidi e la misi su Gerenzanoforum. Poco dopo Eleonora Guzzetti della Settimana di Saronno ne fece un articolo per il giornale.


Un figlio di Masceroni Ettore lesse l'articolo e mi telefonò raccontandomi la storia di suo padre. Dopo poco ricevetti anche alcuni documenti e fotografie che troverete in questo articolo.

Mascheroni Ettore, classe 1917 venne arruolato in fanteria nel 1938 (sopra lo si vede appena giunto in caserma a Taranto il 9 Luglio 1938), poi in settembre dello stesso anno venne trasferito a Capua, Napoli (foto sotto).

Dopo avere finito la ferma venne richiamato alle armi il 29 maggio 1941 a Milano nel 7° reggimento fanteria e spedito sul fronte Nord africano.

Il 13 marzo 1943 venne catturato in Tunisia dai francesi e internato in Algeria a Costantine ove vi rimase fino al 17 aprile 1946 data in cui rientrò in patria. Il 21 aprile 1946 rivide la famiglia, i cari genitori che lo credevano morto.

Questo si legge su un "Atto di Notorietà" redatto a Saronno il 26 aprile 1946.  Storia minima di un fante che ha servito la patria per ben otto anni.

Il nostro concittadino venne catturato in Tunisia  in seguito ad una cruenta azione di guerra che vide le truppe Italo- tedesche confrontarsi con  gli alleati. Dopo due mesi ci fu la resa definitiva delle nostre forze armate. 

Questa storia si può ricostruire con tanti filmati di propaganda dell'istituto Luce, degli alleati e dei tedeschi. Ognuno raccontando la storia a suo modo e per i propri fini. Tanto per farvi un esempio, il filmato dell'Istituto Luce girato il 13 marzo 1943, lo stesso giorno in cui venne catturato Ettore, racconta una storia totalmente diversa con i nostri soldati all'attacco ed il nemico in difficoltà.

Un secondo esempio: il giorno dopo, 14 Marzo 1943, la copertina della Domenica del Corriere riportava un disegno di Walter Molino con un aereo alleato abbattuto ed i soldati italiani che corrono a vedere il velivolo in fiamme. Ma questo si sa, era solo propaganda, la storia vera era un'altra.

Quando i Francesi di "France Libre" catturarono i soldati italiani, li internarono a Costantine in Algeria. Questa disavventura cambiò per sempre  la vita militare e civile di Ettore.  Diventò autista di un ufficiale francese, professione che fece tutta la vita.

Quando la guerra finì il  prigioniero venne rispedito in Italia sulla nave "Città di Alessandria" in direzione Napoli il 19 aprile 1946, ben un anno dopo la fine ufficiale della guerra in Italia! La conclusione è a lieto fine. Si sposò con una bella ragazza di Uboldo, ebbe quattro figli e fece l'autista di professione. 

Ringrazio i figli di Mascheroni Ettore che mi hanno permesso di ricostruire una storia a lieto fine giusto a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 Aprile.

Pier Angelo Gianni,   Gerenzano 14 aprile 2013, esattamente 67 anni meno 5 giorni dopo.....