Partiti da Courmayeur, dopo aver cambiato tre funivie, si è arrivati al Rifugio Torino a 3375 metri sul livello del mare. Dal rifugio si devono percorrere un centinaio di metri in salita "a scaletta" prima di poter cominciare la discesa vera e propria. La guida avvisa di seguirlo in fila indiana e di non superarsi: in alcuni punti si rischierebbe di finire in un crepaccio.
Sciando sulla neve fresca, la tecnica di sciata è diversa da quella che si ha normalmente sulle piste battute: bisogna cercare di stare il più leggeri possibile per non sprofondare e poter così riuscire a controllare gli sci per girare e frenare. La guida si ferma spesso per vedere che tutto il gruppo l'abbia seguita. Lo spettacolo intorno è molto bello, la cima del Bianco svetta sulla sinistra e venti in quota alzano un po' di neve che avvolge la punta del Gigante.
Un elicottero arriva dal fondo valle e si posa a circa 500 metri dal nostro gruppo, passando successivamente in quel punto scopriremo che qualcuno è caduto in un canalone che ha ceduto al passaggio sotto il suo peso. Ci si ferma a mangiare su alcune rocce che le temperature calde degli ultimi giorni hanno scoperto facendo sciogliere la neve.
Da quando si riparte ci saranno ancora circa 45 minuti di sciata prima di salire su di una lunga scala che dal fondo della valle porta ad una piccola funivia che a sua volta porta alla stazione di Le Montenvers da dove parte un trenino rosso che conduce a Chamonix (il versate francese del monte bianco). Li ci si rilassa con una birra al pub prima di prendere la corriera che, via Tunnel del Monte Bianco ci riporta a Courmayeur.
Sci Club Gerenzano, Filippo Angaroni